CACCURI in Calabria
Municipio: 0984.998040
Il nome di Caccuri pare che derivi secondo il Barrio, dal greco “MI GLORIO” o da “CACUMEN”, vetta. L’abitato è posto a circa 700 metri sul livello del mare su di una collina in prossimità della Sila che domina il marchesato di Crotone, attraversato dai fiumi Neto e Tacina le cui valli si aprono verso il mar Jonio. Il centro è circondato da colline e da uno stupendo paesaggio che porta fino al mare. E’ ricoperto principalmente da uliveti che costituiscono la principale fonte del reddito agricolo del paese.
E’ una delle più antiche città della Calabria, sull’origine e sul significato del nome della cittadina diversi storici hanno fantasticato. Quel che è certo, come attestano alcuni reperti archeologici rinvenuti un po’ ovunque sul territorio caccurese, ed in particolare modo dalla scoperta sepolcreto avvenuta nel 1929 a “Pantane” località a pochi km da Caccuri è che il territorio era abitato sin dal neolitico. Nel periodo romano, la popolazione preferiva vivere sparsa per le campagne come ci confermano le grotte scavate nella roccia.
Nell’XI secolo il territorio faceva parte della diocesi di Cerenzia, esistevano tre monasteri basiliani: il monastero di S. Maria, il monastero dell’Abate Marco, il monastero di S. Maria dei Tre Fanciulli. Essi furono istituiti da monaci basiliani venuti in Calabria nel 726 allorquando Leone III pubblicò un decreto contro il culto delle immagini, con il quale vietava l’esposizione e venerazione nelle stesse chiese. Pertanto i monaci che, per secoli avevano diffuso professato il culto delle immagini, preferirono recarsi nell’Italia Meridionale, dove lontani dall’imperatore potevano liberamente esercitare il culto dell’immagini.
Da vedere: Il castello di Caccuri posto nel centro storico del paese, ubicato in posizione elevata rispetto al centro abitato: La chiesa di S. Maria del Soccorso e la Cappella del SS Rosario.
Eventi: Festa patronale, dedicata alla Madonna della Pietà celebrata il primo martedì di Giugno.
Organizzazioni: Pro Loco, Ass. culturale “Zeus”.