Rocca di Neto in Calabria

Rocca di Neto in Calabria

Municipio: 0962.88611

Si narra che nel VII sec. a. C gli Achei al ritorno da una spedizione contro Troia, incantati dalla bellezza del posto e dalla offerta naturale del posto decisero di stanziare nella bassa valle del fiume Neto, c’era erra da coltivare, legname e materie prime, acqua ed animali e soprattutto enormi spazi disabitati dove impiantare centri agricoli e commerciali. Fu così che Rocca di Neto sorse sulle alture di Cupone e di Tanzanovella. La fine civiltà greca aprì la strada all’avvento della potenza di Roma, alle invasioni barbariche, ai bizantini, alle incursioni saracene, ai normanni, agli svevi, agli angioini, agli aragonesi, agli spagnoli, ai borboni… tutte civiltà che hanno lasciato un segno architettonico e culturale.

Ed intanto, in tutta questa girandola di dominazioni e di istituzioni straniere e domestiche che si erano avvicendate in Calabria, il nostro piccolo agglomerato intorno al Mille (epoca contrassegnata dalle continue scorrerie dei saraceni) munitosi di una poderosa rocca sita sulla collina ancora oggi denominata del “Turrazzo”, vide accrescere i suoi abitanti, i suoi templi (chiese e monasteri) e le sue attività economiche.
Prima del XV, secolo la cittadina era denominata Casale di Terrate, quindi cambiò in Rocca di Neto, poi fino al 1863, ebbe il nome di Rocca Ferdinandea, in omaggio al Re di Napoli. Nel 1460 l’abitato fu distrutto da Marino di Marzano, principe di Rossano. Riedificata sulla murgia detta “Rocca Vecchia”, la cittadella crebbe lentamente e nel 1664 si arricchì del convento dei Certosini di Serra S. Bruno. Il violento terremoto del 1832 rase al suolo quello che era diventato un centro di 700 abitanti. Della vecchia Rocca oggi abbiamo pochissimi resti. Oggi è un fiorente centro agricolo. Pregevoli i resti della Chiesa di S. Maria delle Terrate, edificata sulla preesistente abbazia nel 1778. L’abbazia era filiale del Monastero normanno della Sambucina dell’Ordine dei Cistercenzi. Nel 1216 Papa Onorio III tolse la casa filiale alla Sambucina e la passò all’Ordine Florense

Da vedere: palazzo Marraino, la chiesa della Madonna delle sette porte e i resti del convento degli Agostiniani. La chiesa del Carmine, presenta una pregevole statua lignea settecentesca della Madonna del Carmine, scolpita a tutto tondo e a figura intera. Da visitare la zona archeologica con reliquie dell’antichità in località Cona, Rosicelle, Coracciti, San Antonio, Furci. Le grotte della vecchia Rocca.

Eventi: Festa patronale in onore a S. Giovanni Battista, si tiene il 24 giugno

Organizzazioni:  Angolo 94, Enea, Avis