Krimisa, l’antica Cirò
L’identificazione di Krimisa ancora non completamente risolta è attualmente a favore della zona attorno a Cirò Superiore, dove gli studiosi hanno evidenziato delle continuità abitative dall’età del ferro fino a quella romana; indiscussa è invece la collocazione del tempio di Apollo Aleo nei pressi di Cirò Marina ed il fiume omonimo è stato riconosciuto nel Lipuda.
Numerosi sono i ritrovamenti nell’area di Krimisa, nel 1914 Paolo Orsi ritrovò una necropoli dell’età del Ferro (VIII a.C.), con vasi e bronzi, in località Cozzo a Cirò Superiore.
Sempre da Cirò Superiore provengono sei asce bronzee. All’età successiva (V-IV a.C.) rimandano alcuni reperti del santuario di Cozzo Leone, dedicato forse a una divinità femminile. Ritrovamenti del IV e III a.C. si susseguono con: mura, antefisse, ceramica, depositi votivi relativi al culto di Persefone, fornaci e necropoli. Piuttosto isolata, in contrada Oliveto si segnala una tomba a camera. In età romana, resti di ville sulla sponda sinistra del Lipuda. II santuario di Apollo, edificio, scavato da Paolo Orsi nel 1924, presenta due fasi costruttive: una tardo-arcaica (della fine VI a.C., con pianta di 46 x 19 m, e una di III a.C., quando, venne aggiunta una peristasi in pietra (8 x 19 colonne).
Al Museo Nazionale di Reggio Calabria, oltre a sei asce in bronzo da località S. Elia, si conservano i materiali provenienti dallo scavo che Paolo Orsi fece nel 1924 al tempio di Punta Alice: la testa e i piedi in marmo di un acrolito raffigurante Apollo (480 a.C.), una parrucca bronzea (480-460 a.C.) di un acrolito.
Al Museo di Crotone sono custoditi, i materiali della necropoli di Cozzo del Salterello (VIII a.C.), la ceramica greca di Taverna (VII-VI a.C.) e i materiali della stipe votiva di Cozzo Leone (V-IV a.C.). Dal santuario di Apollo provengono capitelli dorici del tempio, rocchi di colonne, frammenti di architrave, terrecotte architettoniche e un’antefissa a disco.