Carfizzi in Calabria

CARFIZZI in Calabria

Carfizzi è un piccolo paese Arbëreshë dell’entroterra crotonese a 20 km dalla costa jonica.

Il territorio comunale è nei pressi di Cirò Marina e a 50 km dall’altopiano della Sila. E’ posizionato su una splendida collina a 450 mt s.l.m e gode di un’ottima veduta panoramica.

Carfizzi e l’origine Arbëreshë

E’ un paese di origine albanese, e conserva ancora molto bene lingua e tradizioni, conta una popolazione di circa 1500 abitanti molti dei quali sono emigrati all’estero e nell’Italia settentrionale. Carfizzi è poco noto ai più ma chi lo ha già visitato né conserva un piacevole ricordo sia per la squisita ospitalità che per naturali bellezze che la caratterizzano. Chiunque abbia visitato Carfizzi ricorda con piacere le passeggiate per le vie e i vicoli del paese. All’interno del Centro storico ci sono il Centro di Integrazione Sociale ricavato dalle rovine di un antico palazzotto nobiliare e una palestra completa di campo di pallacanestro e pallavolo.

Arbëreshë sulla fascia collinare presilana

Il territorio si estende tra quelli dei comuni di Cirò, Melissa, Pallagorio, S. Nicola dell’Alto, Umbriatico, sulla fascia collinare presilana a Nord del Marchesato di Crotone. L’abitato è sulla cima di un poggio, isolato da profondi solchi di due torrenti affluenti del fiume Lipuda, nella bassa Valle del Neto. Dopo il 1468 numerosi gruppi di albanesi, per sfuggire ai turchi, si rifugiarono nei territori di Irene, principessa di Bisignano e figlia del defunto re albanese Scanderberg. I rifugiati, in massima parte, si stabilirono sulla dorsale appenninica cosentina, altri invece preferirono avvicinarsi un po’ più al mare, dal quale un tempo si traeva ricchezza.

al riparo dagli attacchi saraceni

Si vuole che gli abitanti dell’antica Crisma, saliti sulle montagne per mettersi al riparo dagli attacchi saraceni, abbiano dato origine a tre villaggi: Carfidi, Trivio e Santa Venera, dai quali, intorno al 1530, prese vita Carfizzi (così detto, probabilmente, da Carfidi che assorbì gli altri due villaggi.

Il medioevo a Carfizzi

Fino al 1563 rimase infeudato alla famiglia Morano, già titolare del feudo di Santa Venera. Alienato ai Badolato (1563-1576) fu rivendicato dai Morano, estinti nel 1630 in casa Sersale. Passato per vendita ai De Filippis (1648), poi ai Pisciotta (1687), fu dei Moccia, che nel 1698 acquistarono il titolo di Duca, estinti nel 1732 nella famiglia Crispano. Nel 1767 questi lo vendevano ai Malena i quali così acquistarono il titolo di Marchese, e rimasero fino all’eversione della feudalità (1806). Nel 1807 fu assoggettato al Governo di Strongoli, e nel 1811 passò frazione di S. Nicola dell’Alto. Nel 1816 dalla provincia di Cosenza passò a quella di Catanzaro, per volere dei Borboni. Ai fatti del Risorgimento Carfizzi fu presente con la partecipazione di Giuseppe Basta, Francesco e Martino Fazio. Dal 1904 il centro venne distaccato da

  1. Nicola dell’Alto e costituito in comune autonomo.

 

Prodotti tipici alimentari: Vino rosso, olio di oliva, formaggi (ricotta, pecorino, cacio cavallo). Piatto tipico «furisiscka’», (minestra di zucchine e fiori di zucca condita con olio di oliva crudo, da accompagnare con bruschette di pane caldo da inzuppare).

 

Prodotti tipici artigianali: tessuti fatti a mano; pizzi e merletti. Ormai in disuso la il vestito di origine albanese che un tempo indossavano le donne nei giorni di festa, ricco di lavori e ricami fatti a mano. In alcune famiglie resta ancora la tradizione del lavoro con il telaio a mano (scialli, sciarpe, coperte di lino e lana, con disegni ispirati a motivi bizantini, continuando una tradizione secolare. Per acquistare questi prodotti non ci sono rivendite, ma si trovano privati disposti al commercio al minuto di manufatti tipici.

spazio web