Crotone e provincia.
Conosciamo la città capoluogo di provincia, viaggio storico e turistico nella culla della Magna Grecia
La provincia di Crotone offe spunti di riflessioni storiche e paesaggi che ci riportano alla Magna Grecia quando Crotone era patria del filosofo-matematico Pitagora. Spunti dello stesso periodo storico anche a Capo Colonna ad 1 Km da Crotone, con il tempio di Hera Lacinia. Proseguendo per il litorale incontriamo il ridente quartiere di Le Castella di Isola Capo Rizzuto con una splendida fortificazione spagnola.
La provincia di Crotone
Tra i beni culturali del crotonese spiccano: il borgo di Santa Severina, la medioevale Caccuri, Mesoraca col bellissimo convento Ecce Homo. Belle ed accoglienti le spiagge di Crucoli ed interessanti dal punto di vista naturalistico le foci del fiume Neto. Punti chiave di accesso alla provincia di Crotone sono: l’aeroporto di Crotone Sant’Anna, la strada statale 106 litoranea da nord a sud, la E 846 che si imbocca allo svincolo di Cosenza Sud dell’autostrada A3.
La città di Crotone
La città è al centro del suo territorio ed attorno ad essa è sempre gravitata l’economia del comprensorio. L’odierno abitato si estende solo in parte sull’impianto urbano dell’antica polis magno greca ed è dominato da una altura isolata, su cui insiste il borgo medioevale coronata da un imponente castello. Dalla base del castello si dipartono, a sud e a nord, rispettivamente i due bacini del porto vecchio e porto nuovo. Poco distanti dall’abitato, lungo la costa, emergono a nord le ciminiere del polo industriale e in direzione opposta, sul promontorio, l’Heraion lacinio.
La storia di Crotone
La prima data storica della sua fondazione è il 7O9-7O8, ad opera di coloni Achei. Gli scavi archeologici hanno dimostrato la straordinaria vastità dell’impianto urbanistico antico, che si estendeva per oltre 600 ettari, diviso in tre vaste zone o ‘quartieri’, perpendicolari alla linea di costa. La città dal medioevo in poi, come attesta la presenza dei numerosi palazzi baronali, è luogo di residenza dei feudatari di tutto il Marchesato. Tant’è che nella piazza principale vi era il ‘Seggio dei nobili’. Nel 1541, vicerè Don Pedro Da Toledo, iniziano i lavori di fortificazione con il rifacimento della cinta muraria e di parte del castello. La nuova cinta muraria, in forma poligonale è costituita da cinque baluardi avanzati e risegati, e da due rivellini modellati ad orecchione, siti sui fianchi del castello, il quale costituisce un esempio particolare di fortezza arroccata intorno al colle che ingloba sul modello dell’acropoli greca su cui insiste.
Il centro storico di Crotone
Il centro storico racchiude un sistema museale articolato – Museo archeologico statale, palazzo Morelli e il Museo Civico – e un insieme di strutture culturali tra cui Biblioteca, Archivio, Galleria, Polifunzionali per mostre e conferenze. Itinerario di visita. Iniziamo la conoscenza della città da piazza Pitagora, sulla quale si affacciano i portici costruiti nel 1867. Il colonnato è a fusto liscio con capitello neodorico, in arenaria; da qui parte via Vittoria, che incrociandosi con corso Vittorio Emanuele sbocca in piazza Duomo, sulla quale si affaccia la Basilica minore. L’impianto originario del Duomo risale al IX secolo; la ricostruzione integrale della chiesa, per la quale furono utilizzati materiali asportati dall’antico tempio di Hera Lacinia, risale al sec. XVI. L’ibridismo degli stili è evidente nell’interno a tre navate, dove si notano pezzi di muratura in blocchi squadrati di arenaria e grandi archi ogivali, avulsi dal rimanente contesto architettonico. Si segnalano la lineare cappella dell’Epifania (sec. XVIII) in cui di recente è stato collocato il fonte battesimale litico, con base zoomorfa (sec. XIII), e la cappella ottocentesca, ricca di stucchi dorati, di bronzi, di dipinti in cui è conservata una “Madonna nera”, detta di Capo Colonna. Interessanti sono il coro ligneo (datato 1678), gli stalli della sacrestia, un dipinto settecentesco del pittore crotonese “Niccolò – Nicola La Piccola” raffigurante “Gesù di ritorno dal tempio“, il pulpito ottocentesco. Accanto alla cattedrale sorge il Palazzo Vescovile (sec. XVI), nel cui atrio sono stemmi di vescovi crotonesi.
Gli edifici storici di Crotone
Seguendo a sinistra il corso Vittorio Emanuele appare il vecchio Municipio di Crotone, sul quale è apposta una lapide in ricordo di Garibaldi, qui venuto per raccogliere fondi a favore della campagna garibaldina. Questo edificio era originariamente sede dell’antico convento di S. Giovanni di Dio, i cui frati prestavano servizio nel curare gli infermi. Di fronte si erge la chiesa dell’Immacolata, ricostruita nella forma attuale alla fine del sec. XVIII, sul sostrato di un omonimo tempietto quattrocentesco. La facciata, di epoca posteriore, ha un impianto neoclassico. L’interno, ad una sola navata, è ricco di stucchi barocchi e dipinti ottocenteschi. Vi si conserva anche un crocifisso ligneo di scuola napoletana del sec. XVII.
Chiese e luoghi di culto a Crotone
Incamminandosi per Vico La Camera, sulla sinistra si arriva alla chiesa di Santa Chiara, pure ricostruita alla fine del ‘700 e facente parte dell’omonimo impianto monastico, risalente al sec. XV. La facciata presenta particolari decorazioni ‘graffite’; l’interno, dalla pavimentazione di maiolica napoletana, ha stucchi barocchi, dipinti del ‘700, un interessante organo ligneo a canne (datato 1753) opera del napoletano Tommaso De Martino, organaro della regia cappella, il mobile della sacrestia (datato 1777), la cantoria, i matronei. Sono conservati, altresì, arredi sacri, tipici dell’oreficeria napoletana del ‘700. Nell’adiacente convento, in seguito a recenti restauri, sono stati ripristinati il porticato del chiostro, in blocchi di arenaria locale, una cisterna con puteale del 1616, le celle e le varie pavimentazioni in cotto.
i palazzi romani di Crotone
Proseguendo da via Cavour e via Pelusio, si sfocia in via Risorgimento, sulla quale troviamo palazzo Gallucci, costruito alla fine del sec. XIX, ricalcando i canoni neoclassici, propri dell’architettura dei palazzi romani. Nei pressi, riservata ai nobili della città, sorge la chiesa di S. Giuseppe. Conserva pregevoli dipinti del ‘700 e due statue lignee, opera dell’intagliatore napoletano Nicola Fumo e datate 1721. Accanto alla chiesa è l’ingresso alla villa Berlingieri, costruita nel 1882, su progetto dello stesso Francesco Berlingieri, e caratterizzata da un vestibolo sorretto da colonne scanalate con capitello ionico.
l’ingresso al castello aragonese
Proseguendo su via Risorgimento, si arriva in piazza Castello su cui sono siti importanti palazzi nobiliari: palazzo Morelli, costruito nel 1885, in stile neoclassico romano e arredato con mobili del ‘700; in fondo alla piazza, il massiccio palazzo Barracco, a corte chiusa, con ballatoio interno, che vide ospiti illustri e l’ingresso al castello aragonese.