Kroton, l’antica Crotone

Kroton, l’antica Crotone

Il nome della città, Kroton, è quello del mitico figlio di Lakinios  fu ucciso per errore dall’amico che stava ospitando, Eracle; questi, addolorato per l’evento, dopo avergli innalzato un grande monumento funebre, predisse agli indigeni, il futuro glorioso della città che da Kroton appunto avrebbe tratto il nome.
Lo stesso Diodoro ci tramanda il mito dell’acheo Myskellos di Rhype, quale ecista di Crotone: L’eroe si accinse a fondare la città nell’VIII° a.C., dopo aver ricevuto il responso dell’oracolo di Delfi che lo invitava a cercare il sito “nelle belle pianure” vicino al Lacinio, alla sacra Krimisa e al fiume Esaro, distogliendolo dalla scelta dell’allettante piana di Sibari.
La fertilità del terreno e la bontà del clima, cui più volte fanno riferimento le fonti per motivare le numerose vittorie degli atleti Krotoniati ai giochi olimpici, spiegano la scelta del sito: un ambiente dunque molto diverso dalla realtà odierna, profondamente mutata a causa dei dissennati disboscamenti operati dall’uomo.

Cenni storici narrano che Polibio, Livio e Strabone ricordano la fama della città per avere ospitato Pitagora, per aver dato i natali ad atleti come Milon e Astylos o medici illustri come Alcmeone e Democede .
Nel 540-538 a.C. Kroton, con Kaulon, Sybaris ed altri alleati, assalì e distrusse Siris ed a seguito di tale guerra si rivolse contro Locri, che aveva sostenuto Siris, ma nella battaglia della Sagra, contro ogni previsione, perse, si dice, per l’intervento divino dei Dioscuri a favore dei Locresi. La città si riprese con l’arrivo di Pitagora, che implicò anche una svolta nella politica e incrementò gli studi matematici, astronomici e medico – naturalistici.

Nel 510 a.C., in soli 70 giorni, i Krotoniati, alleati con Metaponto, assediarono ed espugnarono la potentissima Sybaris, annettendone il territorio che rimase sotto il loro dominio, fino alla fondazione di Thurioi nel 444 a.C..
Nel V° a.C. promosse, assieme a Kaulon e Skylletion, l’istituzione della Lega italiota, con sede nell’Heraion di Capo Colonna.
Aggredita nel IV° a.C. da Dionisio di Siracusa, fu presa da Agatocle nel 295 a.C.; nel 277 a.C., durante le guerre di Pirro, fu occupata dai Romani, quindi nel 215 a.C., a causa dell’assedio di Cartaginesi e Brettii, fu abbandonata dagli abitanti, che si rifugiarono a Locri. Infine nel 194 a.C., fu integrata in territorio romano.

Le testimonianze archeologiche documentano una metropoli, che aveva un circuito murario di oltre 18 km. Nel 1541, con la costruzione del castello da parte di don Pedro di Toledo, si distrussero i monumenti dell’acropoli. Gli scavi, a partire dal 1973, hanno portato a conoscere parzialmente la planimetria urbana, i santuari e le necropoli, tuttavia l’espansione selvaggia della città moderna non permette il recupero e l’attività di scavi clandestini, hanno saccheggiato il territorio a favore di antiquari e collezionisti senza scrupoli.

L’abbondante materiale archeologico proveniente dagli scavi urbani di Crotone si conserva al Museo Archeologico Nazionale, che ha raccolto anche le collezioni del vecchio Museo Civico, sempre a Crotone.