Akerentia, antica Cerenzia

11 Aprile 2021 Off Di gestione

Akerentia, antica Cerenzia

Inseriamo Acerenthia (più correttamente Akerentia o Acheronthia, chiamata ora Cerenzia vecchia tra le città magnogreche perché lo è stata. Acherenthia, Αχερενθία in greco antico, è stato in sito vissuto fino al 1844 sul territorio di Cerenzia (KR). Un borgo cresciuto sulle basi magnogreche e abbandonato a causa delle difficili condizioni igieniche che il paese stava vivendo.
Akerentia ha avuti vari nomi, in base alle vari influenze storiche del tempo, fra le quali il greco “Akerontia” (dal nome del fiume Akeronte / Acheronte, attuale Lese) e in età altomedioevale “Akerentia”, poi Acerentia, da cui deriva l’attuale Cerenzia.
Di origini antichissime di diverse interpretazioni circa la sua fondazione; secondo Strabone, da Filottete l’eroe mitologico greco; secondo Stefano di Bisanzio dagli Enotri
Il paese si sviluppo su due colli situati nell’odierna contrada Scozia di Cerenzia, dove Acerenthia prosperò per molti secoli.

…da wikipedia
Dal 1080 al 1818 la città fu sede vescovile, con la chiesa di San Teodoro di Amasea (in precedenza dedicata a San Leone) a fungere da cattedrale. La chiesa si trovava in posizione dominante, in cima ad uno dei due colli. Sull’altro si trovava invece un castello.

Raggiunse la popolazione di 7.000 abitanti e ad avere nove chiese, ma a seguito di alcune epidemie e di eventi calamitosi cominciò a subire forti emigrazioni da parte della stessa popolazione. La peste del 1528 arrivò a dimezzarne la popolazione poiché alle numerose vittime si sommò una forte emigrazione verso i vicini paesi di Caccuri e Casino, e nella Sila a San Giovanni in Fiore. La popolazione scese drasticamente fino a raggiungere poche centinaia di abitanti.

la distruzione urbana della cittadina di Acerenthia

Nei secoli successivi, due terremoti ne decretarono la fine. Il primo nel 1638, che portò ad un’altra consistente emigrazione dopo che il paese era ritornato a ripopolarsi. Il secondo nel 1783, uno dei peggiori terremoti che la Calabria ha subito nel corso dei secoli, che fu talmente catastrofico per quanto riguarda la distruzione urbana della cittadina di Acerenthia, da far decidere a molti abitanti di edificare un nuovo paese sul colle che si stagliava sopra il vecchio abitato, anziché provvedere a ripristinare e restaurare le vecchie case del borgo.

Nel 1844 l’antico borgo venne definitivamente abbandonato e gli abitanti rimasti si trasferirono nel nuovo centro urbano che prese il nome di Cerenzia.

Akerentia, il paese fantasma.

Dopo l’abbandono, l’antico paese subì un veloce e progressivo degrado sicuramente accelerato dalle condizioni climatiche silane. Le abitazioni e tutti gli edifici, oggi, dopo solo un secolo e mezzo di abbandono, si presentano come antichi ruderi, questo anche perché fu utilizzato come materiale per le costruzioni, roccia a base gessosa di origine locale, ma di natura molto solubile e nel tempo rivelatasi poco durevoli. Sede di un interessante Parco Archeologico, in corso di realizzazione a cura dell’Amministrazione Comunale, è oggetto, da diversi anni, di campagne di scavo e ricerca condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. Nel 2007 è stato eseguito lo scavo del cosiddetto Palazzo del Principe.