CASABONA in Calabria

CASABONA in Calabria

Casabona, già Casinova, Terra Casiboni, Casalbuono, toponimi tutti derivati dal latino Casabundia, “prossima a cadere”

La storia “moderna” parte dal XIII secolo quando venne infeudata ai Sangiorgio. Casabona, già Casinova, Terra Casiboni, Casalbuono, toponimi tutti derivati dal latino Casabundia, “prossima a cadere”. Infatti, Casabona, fu distrutta dal terremoto del 1638 e dal terremoto del 1783. Rimase in piedi solo il Convento di San Bernardino, intorno al quale si raccolse una parte della popolazione (cento fuochi) mentre altre famiglie si erano trasferite a Belvedere Malapezza (Belvedere), a Monte Spinello (Spinello) ed a Rocca di Neto. Coloro che restarono nel vecchio abitato dettero vita a “Casabona il vecchio”; queste famiglie, in seguito, abbandonarono definitivamente il sito, per trasferirsi nel nuovo insediamento che finì col chiamarsi “Casabona il nuovo”.

l’antica Chone, o Chene, o ancora Coone

La storia antica parte da Strabone secondo cui potrebbe essere l’antica Chone, o Chene, o ancora Coone, ma è certo che abbia avuto origini molto remote come attestano i reperti di cui è disseminato il territorio. Una leggenda la vuole fondata da Filottete, fu certamente anche popolata dai soldati albanesi di Reres dopo il 1446, ed in particolare la frazione Zinga, limitrofa a Pallagorio. Durante il periodo francese fu prima legata a Cirò e poi a Strongoli; nel 1807 ebbe l’autonomia comunale.

L’abitato attuale di Casabona

L’abitato attuale è stato ricostruito su una zona più sicura lungi dai continui calanchi e frane. E’ posto su una collina di tufo marino alla sinistra del torrente Vitravo (Neto) ed il suo territorio si estende lungo appunto le valli del Vitravo e dello stesso Neto. Nel territorio debellata la malaria, favorito dalla Riforma Agraria, dalla irrigazione della Sinistra del Neto e dall’acquedotto del Lese, la struttura è prevalentemente agricola, con adeguata produzione di olio, vino, cereali, favette, agrumi, ortaggi. Intenso l’allevamento del bestiame.
L’intera valle del Neto è zona ricca di emergenze archeologiche. Più abbondanti, come di consueto, le tracce archeologiche per il periodo del IV° e III° sec. sia lungo il Neto, sia nelle valli minori.

Da vedere:
Eventi: Festa di San Nicola, fiere e feste religiose in estate.
Organizzazioni:  Ass. 26 ottobre 1986, Ass. Cine Axa, Arci.

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